Il caso di Roberta Ragusa: la storia di un corpo mai ritrovato
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Il caso di Roberta Ragusa: scomparsa nel 2012 e mai ritrovata

sala tribunale

Roberta Ragusa scomparve nel 2012 e non venne mai più ritrovata: chi è Antonio Logli, condannato per omicidio senza un cadavere?

Dov’è il cadavere di Roberta Ragusa? Un interrogativo questo a cui non è stata trovata ancora una risposta, nonostante siano passati molti anni da quando la donna è sparita (era il 2012) e per il marito sia anche arrivata la condanna per omicidio e per occultamento di cadavere. Ripercorriamo allora tutte le tappe di questo caso che è stato uno di quelli che ha più scosso l’opinione pubblica.

Come fare soldi? 30 idee semplici per guadagnare

Roberta Ragusa: la storia

Roberta Ragusa scompare a San Giuliano Terme (Pisa), nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, all’età di 45 anni. Da quel giorno, il cadavere della donna non è stato mai ritrovato. Tuttavia, il marito Antonio Logli viene arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, anche se si è sempre dichiarato innocente.

sala tribunale
sala tribunale

Roberta Ragusa e Antonio Logli: il matrimonio e Sara Calzolaio

Antonio Logli e Roberta Ragusa si fidanzano giovanissimi. Sono innamorati, e dalla loro storia d’amore nascono i loro due figli DanieleAlessia. Tutto va liscio, finché nella vita dell’uomo non appare una nuova figura.

Nell’autoscuola di Logli viene assunta una 20enne, Sara Calzolaio. Logli si invaghisce della giovane e dopo diverso tempo lei cede alle avances, diventando l’amante dell’uomo per ben 8 anni.

Intanto il rapporto con Roberta si deteriora sempre di più: la moglie inizia a sospettare che ci sia un’altra donna nella vita di Antonio, fino ad averne certezza. Tormentata dal tradimento di suo marito, la donna inizia a scrivere i suoi pensieri in un diario.

La scomparsa di Roberta Ragusa

È venerdì 13 gennaio 2012, combinazione astrologica di cattivo auspicio: con addosso una vestaglia rosso, un pigiama e le pantofole, Roberta Ragusa corre a perdifiato tra le vie di Gesso, una frazione di San Giuliano Terme.

Dietro di lei, il marito Antonio Logli, titolare di un’autoscuola, la insegue alla guida della sua auto. La raggiunge, la fa salire a bordo. Ma da quel momento di Roberta si perde qualsiasi traccia. La mattina seguente l’uomo si presenta dai carabinieri e denuncia la scomparsa della moglie.

Come dichiara Logli, insieme alla famiglia e alcuni amici, la 45enne il mese precedente sarebbe caduta dalle scale mentre riponeva su un soppalco degli addobbi natalizi, e da quel momento avrebbe avuto momenti di confusione e disorientamento causati dai traumi subiti. Il marito della donna dichiara che anche quella notte sua moglie sarebbe uscita semi vestita vagando senza meta.

Le indagini

Per due settimane le ricerche vanno avanti, senza trovare nessuna traccia della donna. Intanto Antonio Logli assume comportamenti sospetti per gli inquirenti, in quanto si mostra poco predisposto a collaborare.

Non consegna né le fotografie né il giubbotto di Roberta, che sostiene aver perso quella notte. Non lascia esaminare neanche la sua auto ai cani molecolari, affermando che la macchina avesse avuto necessità di un intervento urgente di manutenzione.

L’uomo sostiene che quella notte la moglie sia uscita volontariamente di casa, ipotizzando che sia caduta in una scarpata.

Il testimone

Ad un certo punto, un giostraio di nome Loris Gozi racconta di aver assistito a tutta la scena avvenuta nella notte della scomparsa di Roberta Ragusa, dichiarando agli inquirenti di aver riconosciuto Logli al volante dell’auto su cui è salita la donna.

Emerge anche che, la notte della sua scomparsa, la 45enne si era accorta del tradimento del marito, ascoltando casualmente la telefonata tra lui e Sara Calzolaio. Dopo una lite scaturita a seguito, la donna sarebbe corsa via in vestaglia, ma per gli inquirenti ciò è avvenuto per paura della reazione violenta del marito.

Il processo di Antonio Logli

Intanto Antonio Logli diventa l’unico indiziato di quello che ormai è considerato un omicidio. Il processo di primo grado si svolge il 21 dicembre 2016. L’uomo viene condannato a 20 anni per omicidio volontario e occultamento di cadavere, con lo sconto di pena di un terzo, previsto dal rito abbreviato.

Secondo il giudice, dopo essere fuggita da casa, Logli l’avrebbe raggiunta e costretta a salire in auto, dopodiché l’avrebbe uccisa e ne avrebbe occultato il cadavere. In secondo grado, il 14 maggio 2018, la Corte di Appello di Firenze conferma la sentenza di primo grado.

Infine, il 10 luglio 2021, la Cassazione rende la condanna definitiva. Dopo la morte di Roberta Ragusa intanto, Sara Calzolaio si trasferisce a casa sua: la relazione con Logli diventa palese e ufficiale. Attraverso i suoi legali, Antonio Logli inoltra regolare istanza di revisione del processo: il 5 dicembre 2022, però, i giudici della corte di Appello di Genova l’hanno respinta, lasciando ancora l’uomo in carcere.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 31 Maggio 2023 15:54

Un istante fatale: la battaglia di un neonato dopo una caduta a Cremona

nl pixel